13 Apr Lotta al sommerso: aggiornato il Piano nazionale.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il decreto ministeriale n. 58 del 6 aprile 2023, ha provveduto ad aggiornare, per il triennio 2023-2025, il Piano nazionale per la lotta al sommerso. Il Piano risulta strutturato su quattro assi prioritari che riguardano la prevenzione, la vigilanza e il contrasto al fenomeno, la protezione e l’assistenza per le vittime di sfruttamento e la loro re-integrazione socio lavorativa.
Per ognuno di tali assi, il Piano individua le azioni prioritarie da intraprendere, che coinvolgono, in un modello di governance multilivello, le diverse amministrazioni a livello centrale, regionale e locale. Si prevede altresì di assicurare la partecipazione di referenti del Comitato di contrasto al lavoro sommerso all’interno dei Gruppi di lavoro del Tavolo di contrasto al caporalato, che si terranno con cadenza almeno trimestrale. Il lavoro svolto confluirà nella relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano nazionale di contrasto al caporalato, da predisporre entro la fine del 2023, alla cui stesura parteciperanno i referenti del Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso.
Gruppi di lavoro
Le priorità tematiche del Piano sono state affidate a specifici gruppi di lavoro dedicati, che hanno offerto il proprio contributo analizzando le criticità rispetto al proprio ambito di competenza, proponendo azioni prioritarie di intervento ed individuando i mezzi per farvi fronte. Tali Gruppi risultano composti dai vari attori istituzionali successivamente coinvolti anche nell’elaborazione del Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso, quali, ad esempio, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro. Il Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso si propone di affrontare talune delle problematiche già affrontate dal Piano di contrasto al caporalato, prevedendo linee di intervento che si pongono in continuità con alcune delle azioni prioritarie previste dal Piano di contrasto al caporalato.
Linee guida operative
La linea prioritaria 5 del Piano di contrasto al caporalato mira al superamento degli insediamenti spontanei attraverso soluzioni alloggiative che permettano condizioni di vita dignitose per i lavoratori agricoli. Questa linea prioritaria ha come presupposto il coinvolgimento delle amministrazioni locali, le quali saranno impegnate nella pianificazione di soluzioni alloggiative dignitose in collaborazione con altri attori che operano a livello territoriale, tra cui i rappresentanti delle Parti sociali. Le Linee guida nazionali verranno predisposte nell’ambito dei lavori del Tavolo Nazionale sul caporalato, necessitando per l’elaborazione del concorso di tutte le amministrazioni competenti in materia, che potranno avvalersi delle esperienze già avviate in alcuni territori. Le linee guida terranno inoltre conto della Raccomandazione ILO, R115 – “Recommendation concerning Workers’ Housing” sia in relazione ai principi generali che ai metodi di applicazione. La definitiva approvazione e pubblicazione delle linee guida avverrà entro il primo trimestre del 2024.
Politiche attive per lavoratori stranieri in agricoltura
Si prevedono interventi di politica attiva risulta pertanto strumentale anche alla razionalizzazione e al miglioramento dell’intermediazione della domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo. Le attività di formazione intendono rafforzare le competenze degli operatori negli ambiti considerati a rischio, ponendo particolare attenzione alla opportunità di promuovere servizi di intermediazione maggiormente efficaci e trasparenti. Il Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso prefigura la realizzazione di percorsi formativi che intendono, in una prospettiva di prevenzione, evitare il ricorso al caporalato e ad altre forme di intermediazione illecita.
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