30 Nov Sgravio parità di genere: a chi spetta e come chiederlo.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il decreto ministeriale del 20 ottobre 2022 in cui vengono individuati i criteri di spettanza dell’esonero contributivo spettante alle aziende private che hanno conseguito la parità di genere e ulteriori interventi per la promozione della parità salariale di genere e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Lo sgravio, previsto dalla legge di Bilancio 2022, si applica, nella misura dell’1%, sul versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.
Presentazione delle istanze
Le domande possono essere trasmesse in via telematica all’INPS e devono contenere, relativa al periodo di validità della certificazione di parità di genere, le seguenti informazioni:
1) dati identificativi dell’azienda;
2) retribuzione media mensile stimata;
3) aliquota datoriale media stimata
4) forza aziendale media stimata;
5) dichiarazione sostitutiva di essere in possesso della certificazione di parità di genere e dell’assenza di provvedimenti di sospensione dei benefici contributivi;
6) periodo di validità della certificazione di parità di genere.
Per consentire l’adeguata verifica del possesso dei requisiti legittimanti la fruizione dell’esonero, il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri comunica periodicamente all’INPS i dati identificativi delle aziende del settore privato che siano in possesso della certificazione di parità di genere.
La fruizione dell’esonero contributivo di cui al presente decreto è subordinata al rispetto dei principi generali per la fruizione degli sgravi (art. 1, c. 1175, Legge n. 296/2006) e all’assenza di provvedimenti di sospensione dei benefici contributivi adottati dall’Ispettorato nazionale del lavoro (art. 46, c. 4, D.Lgs. n. 198/ 2006).
Fruizione del beneficio
L’INPS autorizza i datori di lavoro alla fruizione dell’esonero nella misura dell’1% dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fermo restando il limite massimo di 50.000 euro annui.
Il beneficio, parametrato su base mensile, è fruito dai datori di lavoro in riduzione dei contributi previdenziali a loro carico e in relazione alle mensilità di validità della certificazione della parità di genere.
Ulteriori interventi per la parità
A valere sulle risorse del PNRR, ulteriori 2 milioni di euro sono stati stanziati in favore della parità di genere nel mondo del lavoro, per la copertura di interventi finalizzati alla promozione della parità salariale di genere, delle pari opportunità sui luoghi di lavoro e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
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