Certificazione Parità di Genere: perché è rilevante per la tua impresa

In un contesto economico in rapido cambiamento, la Certificazione della Parità di Genere rappresenta molto più di un riconoscimento formale: è una nuova filosofia d’impresa.

Oggi le aziende che scelgono di adottare politiche concrete per ridurre il gender gap e valorizzare l’inclusione non solo rispondono a un’esigenza etica, ma costruiscono un vantaggio competitivo misurabile.

Investire nella parità di genere significa creare ambienti di lavoro più innovativi, attrattivi e resilienti, in linea con i criteri ESG e con gli obiettivi del PNRR.

Per questo la certificazione non è un semplice documento da esibire, ma un percorso di trasformazione che coinvolge governance, processi HR, politiche retributive e welfare aziendale.

È un modo di vivere l’impresa in chiave moderna, orientato alla crescita sostenibile e al benessere delle persone.

Cos’è la Certificazione della Parità di Genere (UNI/PdR 125:2022)

La UNI/PdR 125:2022 è una prassi di riferimento che definisce un sistema di gestione per la parità di genere nelle organizzazioni. Si tratta di un percorso strutturato attraverso cui un’impresa misura, monitora e migliora le politiche relative alle pari opportunità e all’inclusione di genere.

Nel contesto italiano, questa certificazione è parte integrante della strategia nazionale per la parità di genere e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare della Missione 5 “Inclusione e Coesione”.

Se ti stai chiedendocosa cambia nella tua impresa se ottieni questa certificazione, la risposta è: cambia tanto, sia dal punto di vista normativo che strategico.

Quali sono le aree di valutazione e i KPI richiesti

La UNI/PdR 125:2022 richiede che l’azienda adotti un sistema di gestione con 6 aree chiave di valutazione (cluster) e relativi KPI, quantitativi e qualitativi.

Eccole riassunte in modo semplice:

  • Cultura e strategia: in che misura la parità di genere è integrata nella missione, nei valori, nelle politiche aziendali.
  • Governance: esistenza di un presidio aziendale, rappresentanza di genere nelle funzioni apicali, budget dedicato.
  • Processi HR (Risorse Umane): equità nei processi di selezione, assunzione, formazione, carriera.
  • Equità remunerativa: parità di retribuzione e benefit a parità di mansione; riduzione del gender pay gap.
  • Opportunità di crescita: bilanciamento di genere nei livelli di leadership e nelle posizioni decisive.
  • Genitorialità e conciliazione: misure di welfare, tutela della maternità/paternità, equilibrio vita-lavoro.

Per ottenere la certificazione, l’azienda deve raggiungere un punteggio minimo complessivo nei KPI delle aree valutate.

Inoltre, la certificazione ha validità triennale e prevede sorveglianze annuali.

Quali vantaggi concreti offre: incentivi, appalti, reputazione

I vantaggi offerti dalla Certificazione della Parità di Genere sono molteplici e riguardano più ambiti, vediamoli insieme:

Incentivi economici e fiscali

La certificazione non è solo un “plauso morale”: offre benefici reali per le imprese certificate. Tra questi:

  • Sgravi contributivi per le aziende che ottengono la certificazione.
  • Accesso a bandi, fondi e misure del PNRR con punteggi premiali.

Vantaggio nei contratti pubblici

La certificazione sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nei bandi e negli appalti pubblici: imprese certificate possono accedere a punteggi aggiuntivi e riduzioni di garanzia, ottenendo quindi un vantaggio competitivo.

Impatto sulla cultura aziendale e sull’attrattività

Le imprese inclusive e certificate migliorano la loro immagine verso dipendenti, clienti e partner. Un ambiente equo favorisce il benessere interno, riduce il turnover e potenzia la performance organizzativa.

Perché la certificazione è un asset strategico (non solo un obbligo)

Se l’adozione della certificazione fosse vista solo come “adempimento”, si perderebbe il suo vero potenziale. In realtà, la certificazione può diventare:

  • un asset di posizionamento: essere riconosciuti come azienda allineata a criteri di parità e inclusione.
  • un motore di cambiamento interno: integrare la parità di genere nella missione e nei processi aziendali.
  • una leva operativa: sfruttare gli incentivi e i vantaggi normativi oggi disponibili per orientare una politica di gestione del personale più evoluta.

Certificazione Parità di Genere come opportunità.

La Certificazione della Parità di Genere non va vista come un semplice adempimento, bensì come un driver di crescita, reputazione e competitività.

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